© 2020. Pier Giorgio Ardeni

Pier Giorgio Ardeni

Perché questo sito web? Per raccogliere i miei scritti non rivolti al ristretto circolo dei colleghi studiosi, consultabili sulle riviste scientifiche o sulle pagine web specializzate. Un sito web per dire la mia e dare voce ai pensieri che ritengo pudicamente di mettere in piazza, senza cedere, sperabilmente, alla vuccirìa incontrollata del web.

Chi sono

Nato a Roma - mio padre proveniente dai monti dell'Appennino bolognese e mia madre da vicino a Taormina, il maggiore di tre figli - e cresciuto tra Roma, Bruxelles e vari luoghi in Italia, sono arrivato a Bologna all'età per frequentare il Liceo scientifico Fermi e studiare poi all'Università. Dopo due anni di servizio civile per obiezione di coscienza al servizio militare, mi sono laureato nell'ottobre 1985. Ho ottenuto un Master e un PhD a Berkeley, alla University of California, tra il 1986 e il 1989. Sono stato ricercatore all'Università di Urbino, tra il 1989 e il 1992, poi professore associato all'Università di Bologna, dal 1992 al 1999 e, da allora, professore ordinario. Insegno economia dello sviluppo (development economics).
Questo il mio profilo professionale, molto in breve (maggiori info le trovate al link della mia pagina web di Unibo).

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In libreria a Stromboli, 2015

In viaggio nel mondo per lavoro...

Occupandomi di sviluppo (e sottosviluppo), i miei studi mi hanno portato in giro per il mondo, sin dal 1994, quando ho avuto un incarico presso l'Università di Addis Abeba in Etiopia. Sono poi stato in Mozambico per quattro anni dal 1996 al 2000 e da allora ho collaborato con vari Organismi internazionali con incarichi di adviser e consulenza per i governi nazionali inUzbekistan (1994, 1998), Armenia (1998), Bulgaria (1998),  Cipro (1999), Ucraina (2000), Turchia (2003, 2005), Bosnia Erzegovina (dal 1999 al 2008 e poi 2015, 2016) e poi Cambogia (2003), Yemen (2004), Kazakhstan (2009), Afghanistan (2009), Sierra Leone (2009, 2012), Angola, Capo Verde, Mozambico e Sao Tome (2012), Serbia, Macedonia e Montenegro (2016), Kosovo (2017). 

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Batik esposti al mercato a Maputo

...e per curiosità

Ho fatto un primo viaggio in Africa nel 1977, in Kenia e Tanzania, e sono poi stato in molti altri luoghi e paesi per vedere e conoscere il mondo: il Sudafrica, quando Mandela era ancora in galera, lo Swaziland, la Costa d'Avorio, il Mali. Sono stato a Praga e in Jugoslavia che c'era ancora la cortina di ferro, in Irlanda e Gran Bretagna che c'era la Thatcher, a Parigi e Bruxelles. E poi in Spagna e Marocco (1978) e in Tunisia e Algeria (1981). Erano quelli viaggi in moto, in auto, in treno, mai in aereo, dall'Italia, quando l'Europa era diversa e i miei mezzi non mi permettevano altri modi di viaggiare.

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Tamanrasset, Algeria

Gli Stati Uniti

Il paese dove ho soggiornato più a lungo, comunque, è quello americano. Non solo i quattro anni universitari, ma poi di nuovo tra il 1997 e il 2014, nelle vacanze estive, con moglie e figli, sugli Adirondacks. E memorabili sono stati i viaggi. Dopo il primo coast-to-coast nel 1990, da San Francisco a New York su un camperino Volskwagen Westfalia, con mia moglie, mia figlia di 15 mesi e un amico, un secondo coast-to-coast da Lowville, NY a San Francisco, nel 2004, in auto, con mia moglie e i miei tre figli. E poi il mio viaggio in solitaria in Illinois, nel 2009, sulle tracce degli emigranti italiani di fine Ottocento ...

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La politica

In un breve profilo pubblico vale la pena menzionare ciò che di più rilevante c'è stato e mi ha spinto. Al di là dei sentimenti (che tengo per me), nella mia vita ci sono stati (e continuano ad esserci, in parte sopiti) la politica, la musica, la fotografia e la letteratura.
La politica, per la mia generazione, è stata ciò che sostanziava, che dava un senso a ciò che si voleva fare, un senso allo "stare al mondo". L'avanzata del PCI nel 1976, il '77, il rapimento Moro e le BR, il riflusso, gli anni di Craxi e Andreotti, il crollo del muro di Berlino, tangentopoli, Berlusconi, l'Ulivo, Genova 2001, l'11 settembre, fino alla fine della politica. Tutto questo è stato sempre molto ben presente.

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